Un numero sempre crescente di aziende investe nelle sponsorizzazioni sportive, tecnicamente definite sportmarketing, che negli ultimi 50 anni hanno avuto una crescita costante.
Il 1984 ha segnato un momento cruciale, quando i giochi olimpici organizzati a Los Angeles furono completamente finanziati da fondi privati del Comitato Olimpico, che per ridurre la confusione e massimizzare l’esposizione degli sponsor, decise di limitare a 30 gli sponsor totali, con esclusività di categoria merceologica.
Potevamo forse restare indietro a questa tendenza?
No, abbiamo puntato su Pietro Dutto, che il 16 Maggio 2021, ha conquistato una nuova medaglia in maglia Cy.Pag..
Infatti, Pietro ha vinto la sesta edizione della Granfondo Squali Cattolica-Gabicce-mare, competizione che ha finalmente riaperto i battenti dopo un anno di stop a causa del Covid.
Ancora una volta Pietro e Cy.Pag. si ritrovano insieme sul podio a festeggiare.
Pietro Dutto e Luca Pagni CEO di Cy.Pag. si incontrano per la prima volta in volo nel 2016. Pietro, giovane campione di biathlon sta viaggiando con la sua squadra per raggiungere la capitale Norvegese, lì lo attendono i Campionati del Mondo di biathlon.
La Norvegia è da sempre la meta preferita per i cosiddetti “sport bianchi” perché oltre ai paesaggi mozzafiato, “gode” di temperature che garantiscono neve fresca per diversi mesi dell’anno.
Classe 1989, Pietro durante quelle 3 ore di volo racconta a Luca Pagni di aver iniziato da piccolo ad appassionarsi al ciclismo e allo sci di fondo, ed è proprio quest’ultimo, insieme al tiro a segno con la carabina, a proclamarlo professionista del biathlon.
Da questa chiacchierata in aereo, è nata un’amicizia che ha portato tutta l’azienda Cy.Pag. a fare il tifo per Pietro, sostenendolo come sponsor in diverse competizioni.
“Siamo molto felici di sostenere Pietro nelle sue gare perché il suo impegno sportivo rappresenta a pieno lo spirito della nostra azienda” commenta Luca Pagni.
Con La Conoscenza Di Pietro, Abbiamo Rafforzato Lo Spirito Sportivo Sul Lavoro
Spirito sportivo, non solo nell’incentivare i dipendenti a muoversi di più, ma soprattutto a darsi un obiettivo e cercare di raggiungerlo: questo è il più grande insegnamento che le aziende devono trarre dallo sport.
Esattamente come un’analista, uno sportivo si impegna per migliorare i suoi tempi, la tecnica o segnare più punti: riuscire a misurare ogni singolo elemento della prestazione è la chiave per migliorare le performance, questo vale nello sport come sul lavoro.
Uno sportivo come Pietro che si prepara ad affrontare un’olimpiade, deve seguire una preparazione ben precisa: ogni gara è preceduta da mesi, se non anni di allenamenti, sudore, fatica, concentrazione e tempi da migliorare. Solo chi è davvero determinato, preparato fisicamente e mentalmente arriva sul podio.
Allo stesso modo le aziende moderne hanno bisogno di top player, i tempi che stiamo vivendo sono ricchi di sfide e opportunità che necessitano di figure proattive e cariche di spirito d’iniziativa, capaci di “fare goal” per vincere la partita con il mercato.
Pietro è riuscito nella grande impresa di essere un atleta e un campione perché si impegna, conosce, valorizza e porta in campo le sue risorse migliori.
Nelle organizzazioni aziendali, chi fa gioco di squadra e sfrutta al massimo le proprie capacità, ha più probabilità di raggiungere gli obiettivi.
Fuoriclasse Si Nasce, Ma Campioni Si Diventa
La ricetta ha tre ingredienti: obiettivi a lungo termine, disciplina e determinazione.
Pietro non è diventato campione per caso, la sua giornata fin da piccolo era scandita da una routine ben precisa dove lo sport non è stata solo una parentesi ma un impegno quotidiano: sveglia alle 6.00, studio di un’ora, scuola, al rientro 30 minuti per mangiare e poi via di nuovo studio e sport.
Seguire un programma ben definito fin da piccolo, gli ha permesso di trovare il giusto metodo per continuare a migliorarsi e organizzare al meglio le sedute di allenamento, conciliandolo sport con la vita di tutti i giorni.
Alla base di molte vittorie troviamo anche lo spirito di squadra: il senso di appartenenza in un gruppo, come conseguenza di un buon rapporto con i compagni del team (e dei colleghi), stimola e sostiene lo sportivo (e il dipendente) a vincere.
Come ci dimostrano molte competizioni, esiste un’influenza molto forte tra spirito di squadra e risultato della prestazione. Vincere e raggiungere un obiettivo aumenta la coesione e un gruppo unito è più solido e più incline a prestazioni vincenti.
Francesca Piccinini è diventata campionessa anche grazie alle alzate delle sue compagne di squadra, mentre se Steve Jobs non avesse conosciuto Wozniak, oggi Apple non sarebbe quella che conosciamo noi. L’unione fa la forza!
Conclusione
Pietro vive in Trentino, tra le sue più grandi vittorie va menzionato il miglior piazzamento in classifica generale nella coppa del mondo del 2013 e l’oro nei campionati italiani di biathlon (sprint) del 2018.
La sua nuova routine di campione mondiale, lo vede oggi allenatore delle fiamme oro e della nazionale juniores di biathlon: “alleno giovani dai 17/20 anni, il mio obiettivo è quello di portarli alle olimpiadi, su 12 ragazzi, uno o due riescono nell’impresa” aggiunge Pietro.
Per il suo futuro (oltre a tantissime vittorie che gli auguriamo) Pietro intende portare avanti il suo ruolo di allenatore e successivamente diventare un manager dello sport, continuando però ad essere un atleta perché lo sport è la sua prima vera passione.
La prossima gara che lo vede impegnato, è La Maratona delle Dolomiti, una gara ciclistica, classificata come Granfondo, che si corre nella zona delle Dolomiti, tra Trentino-Alto Adige e Veneto, dove nell’ultima edizione Pietro si è classificato terzo.
Noi di Cy.Pag. tifiamo per te, in bocca al lupo Pietro!